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Dieta a basso contenuto di carboidrati è utile per gli atleti - Cagnazzo

Dieta a basso contenuto di carboidrati: è utile per gli atleti?

In questo momento  si fa un gran parlare di dieta a basso contenuto di carboidrati (chetogenica e non), tanto è vero che durante le mie relazioni a corsi e a convegni molti mi chiedono cosa ne penso di questo approccio nello sport. 

Se sei un atleta, sei certamente invaso, tutti i giorni, da una marea di pareri su questo argomento. Suggerimenti da parte dell’amico, dell’allenatore, di chi ha sentito dire che, cui si sommano internet e i social,  libri commerciali sulle diete, interviste televisive di qualche “guru” dell’alimentazione. 

Ti torna?

Il punto è che tutte queste notizie spesso non hanno alcun fondamento scientifico e rischiano di compromettere la tua performance e la tua salute. 

Prima di addentrarci nell’argomento è necessario tenere a mente un concetto fondamentale….

“Devi iniziare a ragionare su evidenze scientifiche e non per sentito dire”

 

Sulla base di questo voglio farti notare che le ricerche scientifiche, finora, ci dicono che le diete a basso contenuto di carboidrati  hanno un impatto negativo sulla prestazione atletica.

Di seguito ti mostro le tappe storiche a supporto di ciò che ti sto dicendo:

  • 1939 : Christensen e Hansen hanno dimostrato che l’esposizione ad una dieta povera in carboidrati determina una minore capacità di resistere alla fatica;

 

  • 1967: Hultman ha dimostrato che mangiare pochi carboidrati comporta la diminuzione del glicogeno muscolare, importante scorta energetica del nostro organismo (con conseguente fatica); 

 

  • 1999 : Jeukendrup  ha dimostrato che una dieta a basso contenuto di carboidrati determina maggiore fatica nelle attività di lunga durata (l’esercizio viene percepito come più difficile e le sessioni di allenamento non possono essere portate a termine);

 

  • 2002: Burke con i suoi studi afferma che, sebbene una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi permette degli adattamenti enzimatici a livello dei muscoli a favore dell’ossidazione dei grassi, la performance ne risente negativamente perché le scorte di glicogeno non sono ottimali;

 

  • 2018: Jeukendrup e Gleeson provano a sfruttare la strategia a basso contenuto di carboidrati e ad alto livello di grassi  seguita dal carico di carboidrati, senza effetti evidenti sulla performance umana.

 

Specifico umana, perché molti studi che in passato hanno sostenuto che le diete a basso contenuto di carboidrati migliorano la prestazione  sono stati condotti sui ratti. Sebbene molti degli adattamenti a livello muscolare siano simili tra esseri umani e ratti , gli effetti sulla performance sono abbastanza diversi. 

Ad esempio, la performance dei ratti migliora quando essi sono in una condizione di digiuno, cosa che non avviene negli esseri umani! 

Pensaci bene…

Non ti capita mai di sentire la fatica o di non riuscire a terminare il tuo allenamento o competizione nel migliore dei modi?

 

Perché dunque si parla così tanto di dieta chetogenica o a basso contenuto di carboidrati in tutti i contesti? 

Perché si fa confusione! 

Parlare di gestione del peso è differente dal parlare di performance.

Un atleta è differente da un paziente diabetico. Chi si allena seriamente è differente dal soggetto sedentario o da chi fa fitness 1-2 volte a settimana.

Esiste un motivo per cui non si ottengono i risultati: l’allenarsi da atleta e mangiare da sedentario/diabetico.

Se questo è il tuo caso, stai commettendo un gravissimo errore!

 


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Francesco Cagnazzo

Laureato in Farmacia ed in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana è specializzato in nutrizione applicata all’esercizio fisico e allo sport. Ha maturato esperienze pratiche nella gestione nutrizionale sia in ambito clinico che sportivo, in Italia e all’estero (USA e UK). Lavora come Biologo Nutrizionista e come formatore sia a livello nazionale che internazionale.

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Autore: Francesco Cagnazzo

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